Il lettore in vacanza - Pensieri disordinati prima della chiusura estiva
Pubblicato il 29/07/22 23:00 [Doc.10894]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Qualcuno di voi mi ha già scritto per farmi gli auguri di buone vacanze, dopo la scorsa puntata sulle letture estive: in cui la mia scarsa fiducia nella reale capacità vacanziera di lasciar tempo per i libri aveva anche una funzione apotropaica. Spero infatti che l'agosto mi regali tempo libero, dopo qualche settimana in cui gli impegni di lavoro mi hanno reso difficile la continuità necessaria alla lettura (e ho addirittura saltato un paio di appuntamenti di questa newsletter!). Prima della pausa estiva allora butto giù qualche pensiero disordinato.

I miei piani sono ambiziosi: devo ancora finire la storia dell'Egitto di cui parlavo nella scorsa uscita e ci ho aggiunto anche una storia di Venezia (La Repubblica del leone di Alvise Zorzi), la seconda quest'anno dopo quella di Frederic Lane di cui parlavo qualche settimana fa. Mi sono accorto infatti che, se non ci si ferma a studiare un libro - ovvero a selezionare le informazioni più importanti, a ritornare sui propri passi, a fare schemi almeno mentali, soprattutto a ripetere - le informazioni sfuggono come acqua tra le pietre e, anche se il tema ci interessa, si finisce per dimenticare quasi tutto.
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