Il lettore al lavoro - Un libro che fa ripensare alle priorità
Pubblicato il 23/09/22 23:00 [Doc.11088]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Ma che cosa lavoriamo a fare? Domanda che si saranno posti tutti almeno una volta, tanto più se abitanti di quelle grandi metropoli, come Milano, in cui il lavoro è idolo indiscusso: da praticare rigorosamente per ogni ora di veglia del giorno e finché le forze animano il corpo. Il lettore accanito rischia di sentirsi in colpa, se finite le ore contrattuali si dedica per qualche tempo alla lettura. E a confermare la natura sovversiva e anarcoide della frequentazione libresca, di un'attività così improduttiva ed effimera, viene in aiuto un libro, recente lettura estiva, secondo cui un altro lavoro è possibile. Almeno in teoria.

Il libro si intitola Lavoro: Una storia culturale e sociale e l'autore è l'antropologo James Suzman (pubblicato in Italia dal Saggiatore nel 2021). L'intenzione è ambiziosa: tracciare la storia del lavoro dagli albori dell'umanità - ancor più: dalla nascita della vita sulla Terra - ai giorni nostri. Quella della grande sintesi che abbraccia millenni di storia è un filone che sta avendo un ritorno di attualità e successo con autori di best-seller come Juval Harari (quello di Sapiens e Homo Deus) e con casi editoriali come L'alba di tutto di David Graeber e David Wengrow, ma che sia un genere di largo potenziale commerciale era già diventato chiaro con Armi, acciaio e malattie di Jared Diamond a metà anni Novanta.
Continua a leggere: https://giovannizagni.substack.com/p/il-lettore-al-lavoro


© Riproduzione Riservata