Aiuti di Stato: la Corte annulla parzialmente la decisione della Commissione concernente il «regime spagnolo di tax lease»
Pubblicato il 04/02/23 00:00 [Doc.11678]
di Redazione IL CASO.it


Il recupero integrale dell'importo dell'aiuto di cui trattasi è stato ordinato, infatti, sulla base di una identificazione erronea dei beneficiari Nel 2006 alla Commissione europea erano state presentate numerose denunce in merito all'applicazione del «regime spagnolo di tax lease» a taluni accordi di locazione finanziaria, nei limiti in cui tale regime consentiva alle compagnie di trasporto marittimo di beneficiare di una riduzione di prezzo dal 20% al 30% per l'acquisto di navi costruite da cantieri navali spagnoli, a discapito delle vendite dei cantieri navali di altri Stati membri. Secondo la Commissione, l'obiettivo del regime spagnolo di tax lease era di far beneficiare di vantaggi fiscali gruppi d'interesse economico (in prosieguo: i «GIE») e gli investitori che vi partecipavano, i quali trasferivano successivamente una parte di tali vantaggi alle compagnie di trasporto marittimo che avevano acquistato una nave nuova. Nela decisione controversa1 , adottata nel luglio 2013, la Commissione ha ritenuto che tre delle cinque misure fiscali che formavano il regime spagnolo di tax lease costituissero aiuti di Stato, ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, TFUE, sotto forma di un vantaggio fiscale selettivo, parzialmente incompatibile con il mercato interno. Dato che all'aiuto in questione era stata data esecuzione a partire dal 1° gennaio 2002 in violazione dell'obbligo di notifica2 , la Commissione ha ingiunto alle autorità nazionali di procedere al suo recupero presso gli investitori, vale a dire i membri dei GIE.
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