Rigettata la richiesta del Comune di Milano di risarcimento del danno subito da scultura di Boccioni
Pubblicato il 22/03/17 08:31 [Doc.2740]
di Redazione IL CASO.it


Segnalazione dell'Avv. Avv. Lorenzo Grassano - CBM & Partners Studio Legale

Il Tribunale di Milano rigetta la richiesta del Comune di Milano di risarcimento di oltre 4 milioni di euro per il danno subito da scultura di Boccioni
Nell’ambito della mostra “Futurismo 1909 – 1926. La bellezza della velocità”, tenutasi presso il Musée d’Ixelles (Belgio) in occasione di Europalia 2003 (festival artistico organizzato ogni due anni da Europalia International) il Comune di Milano ha concesso in prestito cinque opere di Umberto Boccioni, tra cui la celebre ed iconica fusione postuma in bronzo dell’opera “Forme uniche della continuità nello spazio”, 1913.
In data 3 novembre 2003, un dipendente del Musée d’Ixelles ha urtato accidentalmente il piedestallo su cui era installata Forme uniche, provocandone la caduta.
Il Comune di Milano ha citato in giudizio davanti il Tribunale di Milano il Musée d’Ixelles, la Commune d’Ixelles (proprietaria del museo), nonché il Ministero degli Affari Esteri italiano (coinvolto nell’organizzazione della mostra), chiedendo il risarcimento del danno per il “deprezzamento” che avrebbe subito la scultura a causa della caduta.
Dopo un giudizio durato ben 7 anni (nel corso del quale è stata svolta una consulenza tecnica che ha accertato il danno che avrebbe subito il Comune di Milano nella misura di euro 4.354.085,06), il Tribunale di Milano con sentenza pubblicata il 20 marzo, ha interamente rigettato tutte le domande del Comune di Milano, motivando che quest’ultimo non ha provato “quale deprezzamento abbia comportato per il Comune il danneggiamento dell’opera, non potendosi aderire alla prospettazione che il danneggiamento di un’opera d’arte abbia un valore economico in re ipsa apoditticamente individuabile”.
Secondo il Tribunale, diversi “potevano essere gli indici di valorizzazione del danno patrimoniale patito dal Comune attore in relazione all’evento occorso”. Ciò malgrado, l’attore non ha documentato, in particolare “né spese per il restauro sostenute dal Comune e non ha prodotto inventari allegati al bilancio dell’ente dai quali desumere una valorizzazione al ribasso del patrimonio dell’ente”.
Nel corso del giudizio la Commune d’Ixelles, assistita dagli avvocati Giuseppe Calabi e Lorenzo Grassano dello studio legale CBM & Partners, ha dimostrato che malgrado la sua incresciosa caduta, la pubblica fruibilità dell’opera non è stata minimamente compromessa. L’opera non solo è attualmente esposta al Museo del Novecento di Milano, ma – dopo l’incidente – è stata esibita presso numerose mostre, tra le quali, da ultimo, quella dedicata a Boccioni tenutasi a Palazzo Reale a Milano nel periodo marzo-luglio 2016, successivamente spostata al MART di Rovereto, circostanza che dimostra anche l’attuale “mobilità” dell’opera.
Nel corso del giudizio è emerso che il Comune di Milano nel 2003 – al momento del prestito – non aveva redatto un effettivo condition report dell’opera (come prassi impone in occasione del trasporto e prestito di opere d’arte) che dimostrasse le condizioni della statua prima della caduta, ma solo una nota nella quale il bene era descritto in “buono stato”.


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