Il contratto concluso da collaboratori dell'imprenditore può configurare un'ipotesi di falsus procurator
Pubblicato il 17/01/19 09:02 [Doc.5782]
di Redazione IL CASO.it


Segnalazione e massime a cura della Dott.ssa Laura Rizzi

Falsus procurator - configurabilità - contratto concluso da collaboratori dell'imprenditore - sussistenza - ipotesi

La reiterata e non contestata spendita del nome della società in capo al personale contraente configura una ipotesi di c.d. falsus procurator ex art. 1398 c.c., allorquando venga in rilievo la necessità di tutelare la apparentia juris ingenerata dal comportamento reiterato ed incontestato del personale dipendente, ossia l'affidamento incolpevole derivante da un comportamento colposo del rappresentato.

(Nel caso di specie - pronunciandosi su una opposizione a decreto ingiuntivo ove la società sportiva opponente sosteneva l'impossibilità per il preparatore tecnico (ed altro personale) della stessa di impegnare negozialmente la società, il Giudice ha rilevato la presenza di elementi tali da invocare la necessità di salvaguardare l'apparentia juris: ossia la buona fede della società opposta, desunta dall'assenza di contestazioni della stessa nel corso di ben otto anni e dalle dichiarazioni del personale che ha sempre dichiarato di agire in nome e per conto della società sportiva; e in secondo luogo il comportamento colposo dell'opponente, desunto dal reiterato consenso della società al personale di autorizzazione a commissionare le prestazioni mediche ritenute necessarie).


© Riproduzione Riservata