Divieto di anatocismo: efficacia dal 1° gennaio 2014 anche per il Tribunale di Roma
Pubblicato il 27/10/15 14:17 [Doc.764]
di Paolo Fiorio, Avvocato
Trib. Roma, 20 ottobre 2015, G.U. Francesco Remo Scerrato, Associazione Movimento Consumatori (avv.ti Fiorio, Gagliardi, Perciballi) â Banca Nazionale del lavoro s.p.a (avv.ti Alpa, Cicconi)
Associazioni consumatori â Legittimazione ad agire â Inibitoria â Interessi collettivi â Correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali â Settore bancario
Divieto di anatocismo â Efficacia â Deliberazione CICR poteri
Azioni inibitorie collettive â Giusti motivi dâurgenza â Effettività della tutela
Le associazioni di consumatori iscritte allâelenco di cui allâart. 137 cod. cons. sono legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi per chiedere lâinibitoria di comportamenti che siano contrari agli interessi collettivi, quali lâapplicazione di clausole contrattuali contrarie a disposizioni di legge e quindi in contrato con gli interessi collettivi alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti bancari.
La modifica dellâart. 120, II comma Tub di cui allâart. 1, comma 629 L. n. 147/13, ha reintrodotto espressamente il divieto di anatocismo in materia bancaria che si applica a decorrere dal 1° gennaio 2014 a tutti i rapporti bancari, compresi quelli sorti in precedenza ma non esauriti. Lâintervento del CICR deve riguardare solo i consequenziali aspetti tecnico-contabili, che verranno ad essere uniformati per tutto il sistema bancario in deroga allâattuale libertà di regole contabili; è però da escludere che la delibera CICR possa prevedere una qualche forma di capitalizzazione degli interessi passivi e quindi prevedere una soluzione differente da quella chiaramente adottata dal legislatore.
I giusti motivi dâurgenza cui fa riferimento lâart. 140, ottavo comma, cod. cons., devono essere individuati, alla luce del principio di effettività della tutela inibitoria collettiva, nellâesigenza di prevenire il diffondersi di danni presso un numero indeterminato di consumatori i quali, in mancanza di tutela collettiva, potrebbero rinunciare a chiederne il ristoro, ritenendo antieconomici i costi dellâazione individuale.
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