PURCHE’ QUESTI SIANO POSSEDUTI DAL CONSORZIO STABILE, CON LA SOLA ECCEZIONE DI QUELLI RELATIVI AI BENI CULTURALI, IN CONTRASTO CON LA TESI SOSTENUTA DALL’ANAC CON UN PARERE DI PRECONTENZIOSO DEL 3 MAGGIO

TAR Campania, sez. I, 22.5.2023 n. 3062

Il TAR Campania ribadisce, ancora una volta, l’ammissibilità del cumulo alla rinfusa illimitato, ossia non limitato al solo organico medio annuo e alla disponibilità delle attrezzature e dei mezzi d’opera, anche con riferimento al Codice appalti del 2023.

Il TAR, in particolare con riferimento ai lavori, ha fornito le seguenti indicazioni sul cumulo alla rinfusa riferito alle attestazioni SOA:

I requisiti speciali di qualificazione SOA devono essere posseduti e dimostrati unicamente dal consorzio stabile, mediante la sola qualificazione e l’attestato SOA del consorzio medesimo;
I consorzi stabili partecipano alla procedura di gara utilizzando requisiti di qualificazione loro propri, ossia la propria attestazione SOA;
Le consorziate designate per l’esecuzione dell’appalto devono soltanto dimostrare il possesso dei requisiti di ordine generale
Questa regola ha applicazione generalizzata, con la sola esclusione degli appalti aventi ad oggetto beni sottoposti a regime di tutela vincolistica, per i quali invece gli esecutori di lavori devono essere in possesso dei necessari requisiti di qualificazione.

(Si segnala il contrasto con la diversa soluzione interpretativa prospettata dall’ANAC con parere di precontenzioso 3.5.2023 n. 184, per il quale “la designazione, da parte di un Consorzio stabile, di una consorziata per l’esecuzione dei lavori nella categoria prevalente del tutto carente di qualificazione per eseguire tali prestazioni, comporta l’esclusione del Consorzio dalla gara, anche se la qualificazione è posseduta in proprio dal Consorzio”)

Parole norme e chiave: art. 47 d.lgs. 50/2016; cumulo alla rinfusa; SOA; beni culturali; beni vincolati