Contratto di prestazione d'opera professionale tra avvocato e consumatore e non vessatorietà della clausola di determinazione del compenso stragiudiziale
Pubblicato il 26/03/20 00:00 [Doc.7381]
di Redazione IL CASO.it


Segnalazione e massima a cura dell'Avv. Tonino Giordan

Contratto per il conferimento dell'incarico di assistenza legale stragiudiziale tra avvocato e consumatore - Incarico non portato a termine - Pagamento del compenso nella misura stabilita in contratto - Clausola vessatoria ex art. 33 del Codice del Consumo - Non applicabilità.

La clausola del contratto tra avvocato e cliente-consumatore che preveda la corresponsione integrale del compenso al professionista a prescindere da quanta attività stragiudiziale sia in concreto svolta e quindi anche in caso di interruzione anticipata del rapporto contrattuale non ha natura vessatoria ex art. 33 del Codice del Consumo in quanto non comporta un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto; il corrispettivo della prestazione, con riferimento all'entità e alle modalità di liquidazione, è da considerarsi come l'oggetto del contratto e non può pertanto fondare la valutazione del carattere vessatorio della clausola ai sensi dell'art. 34, punto 2, Codice del Consumo, quando è stato individuato in modo chiaro e conoscibile o ha costituito oggetto di trattativa tra le parti.


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