Il problema italiano con i saggi - Tra il saggio leggerino e quello per iniziati, ci sarà pure una via di mezzo
Pubblicato il 13/03/21 10:00 [Doc.8806]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Qualche giorno fa ho cominciato un saggio recente di uno storico italiano. L'argomento era interessante ed attuale, il periodo trattato abbastanza vicino da non richiedere una grande conoscenza specialistica. Dopo qualche pagina, però, mi sono trovato in difficoltà: alcune frasi, per quanto le leggessi e rileggessi, apparivano contraddittorie, troppi dettagli erano dati per scontati. I personaggi entravano sulla scena senza presentazione, l'autore sembrava criticare punti di vista che non venivano esplicitati. Mi sono ripromesso di insistere, ma nessuna di queste sere ho trovato la voglia di riprenderlo in mano.

Se c'è una cosa che in Italia oggi non riesce bene è scrivere saggi. Libri che siano informativi, gradevoli da leggere e accessibili anche per i non specialisti. Due trappole di opposte caratteristiche ma uguale gravità sembrano inevitabili per gli autori nostrani.
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