Possibile estendere il sequestro preventivo alla società incorporante
Pubblicato il 14/03/16 08:35 [Doc.952]
di


Nel caso di sequestro preventivo finalizzato alla confisca operato a carico della società incorporata, se il giudice penale prova la mancata buona fede della incorporante e il vantaggio conseguito dalla società incorporante, la misura si estende anche a quest'ultima.

Decisione: Sentenza n. 4064/2016 Cassazione penale - Sezione V

Il caso.
Una banca, successivamente incorporata, aveva subito il sequestro finalizzato alla confisca per sospetti di , precisamente dei delitti di abuso di informazioni privilegiate, omessa comunicazione di conflitto di interessi e di manipolazione di mercato. Il sequestro preventivo è stato confermato e poi appellato per la sua revoca, appello però rigettato con ordinanza, che a sua volta è stata impugnata con ricorso in Cassazione.

La decisione.
La Suprema corte ha dapprima rilevato che su alcune questioni si era formato il cd. "giudicato cautelare" che, in assenza di una modifica della situazione di riferimento, non possono essere rimesse in discussione.
Ha poi chiarito l'applicabilità della confisca anche nei soggetti sforniti di capacità penale: .
La Cassazione, ricorda anche l'applicabilità della confisca per equivalente del profitto ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001: .
Sulla posizione del terzo rispetto agli effetti del provvedimento di confisca derivante dalla responsabilità degli enti ex Decreto Legislativo n. 231/2001, la Corte così si esprime: .
Per la Cassazione, la regola civilistica fissata nell'art. 2504bis codice civile non si può estendere automaticamente alla società incorporante, e afferma che: .
L'estensione degli effetti della confisca alla società incorporante richiede però l'ulteriore accertamento della mancanza di buona fede: .

Osservazioni.
Nel caso oggetto di decisione, per la Corte di legittimità è necessario verificare se la banca incorporata abbia utilizzato i profitti illeciti per ridurre la propria posizione debitoria: attraverso la fusione per incorporazione, la banca incorporante potrebbe aver conseguito un vantaggio da tale aspetto attraverso la fusione per incorporazione.
Nel decidere la questione, la Cassazione ha annullato l'ordinanza impugnata e ha rinviato al Tribunale per un nuovo esame nel merito osservando i principi di diritto indicati.

Disposizioni rilevanti.
Codice Civile
Vigente al: 12-3-2016

Art. 2504-bis - Effetti della fusione
La società che risulta dalla fusione o quella incorporante assumono i diritti e gli obblighi delle società partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori alla fusione.
La fusione ha effetto quando è stata eseguita l'ultima delle iscrizioni prescritte dall'articolo 2504. Nella fusione mediante incorporazione può tuttavia essere stabilita una data successiva.
Per gli effetti ai quali si riferisce il primo comma dell'articolo 2501-ter, numeri 5) e 6), possono essere stabilite date anche anteriori.
Nel primo bilancio successivo alla fusione le attività e le passività sono iscritte ai valori risultanti dalle scritture contabili alla data di efficacia della fusione medesima; se dalla fusione emerge un disavanzo, esso deve essere imputato, ove possibile, agli elementi dell'attivo e del passivo delle società partecipanti alla fusione e, per la differenza e nel rispetto delle condizioni previste dal numero 6 dell'articolo 2426, ad avviamento. Quando si tratta di società che fa ricorso al mercato del capitale di rischio, devono altresì essere allegati alla nota integrativa prospetti contabili indicanti i valori attribuiti alle attività e passività delle società che hanno partecipato alla fusione e la relazione di cui all'articolo 2501-sexies.Se dalla fusione emerge un avanzo, esso è iscritto ad apposita voce del patrimonio netto, ovvero, quando sia dovuto a previsione di risultati economici sfavorevoli, in una voce dei fondi per rischi ed oneri.
La fusione attuata mediante costituzione di una nuova società di capitali ovvero mediante incorporazione in una società di capitali non libera i soci a responsabilità illimitata dalla responsabilità per le obbligazioni delle rispettive società partecipanti alla fusione anteriori all'ultima delle iscrizioni prescritte dall'articolo 2504, se non risulta che i creditori hanno dato il loro consenso.

DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231
Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica
Vigente al: 12-3-2016

Art. 19 - Confisca
1. Nei confronti dell'ente è sempre disposta, con la sentenza di condanna, la confisca del prezzo o del profitto del reato, salvo che per la parte che può essere restituita al danneggiato. Sono fatti salvi i diritti acquisiti dai terzi in buona fede.
2. Quando non è possibile eseguire la confisca a norma del comma 1, la stessa può avere ad oggetto somme di denaro, beni o altre utilità di valore equivalente al prezzo o al profitto del reato.

Art. 29 - Fusione dell'ente
1. Nel caso di fusione, anche per incorporazione, l'ente che ne risulta risponde dei reati dei quali erano responsabili gli enti partecipanti alla fusione.


© Riproduzione Riservata