Direttiva antiriciclaggio: è invalida la disposizione per cui le informazioni sulla titolarità effettiva delle società costituite nel territorio degli Stati membri sono accessibili in ogni caso al pubblico
Pubblicato il 25/11/22 00:00 [Doc.11400]
di Redazione IL CASO.it


L'ingerenza, risultante da tale misura, nei diritti garantiti dalla Carta non è né limitata allo stretto necessario né proporzionata rispetto all'obiettivo perseguito

In conformità alla direttiva antiriciclaggio 1 , una legge lussemburghese adottata nel 20192 ha istituito un Registro dei titolari effettivi, prevedendo che debba esservi iscritta e conservata tutta una serie di informazioni sulla titolarità effettiva delle entità registrate. Una parte di queste informazioni è accessibile al pubblico, in particolare via Internet. Detta legge prevede anche la possibilità che un titolare effettivo chieda al Luxembourg Business Registers (LBR), il gestore del Registro, di limitare l'accesso a tali informazioni in determinati casi.

In tale contesto, sono stati presentati due ricorsi al tribunal d'arrondissement de Luxembourg (Tribunale circoscrizionale di Lussemburgo), rispettivamente, da una società lussemburghese e dal titolare effettivo di una società lussemburghese, che avevano chiesto senza successo all'LBR di limitare l'accesso del pubblico alle informazioni che li riguardavano. Ritenendo che la divulgazione di tali informazioni fosse idonea a comportare un rischio sproporzionato di violazione dei diritti fondamentali dei titolari effettivi interessati, detto Tribunale ha sottoposto alla Corte di giustizia una serie di questioni pregiudiziali vertenti sull'interpretazione di alcune disposizioni della direttiva antiriciclaggio e sulla validità di queste ultime alla luce della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (in prosieguo: la «Carta»).
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