Il lettore in viaggio - Percorsi di lettura sul Giappone
Pubblicato il 21/04/23 23:00 [Doc.11924]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


A Milano, in zona Porta Romana, c’è una piccola libreria giapponese che si chiama Tanabata. L’ho scoperta grazie al collega Davide che vive da quelle parti e, un paio di settimane fa, sono andato a visitarla. Ho in programma un viaggio in Estremo Oriente e lo approccio, al solito, bibliograficamente: mi occupo poco di monumenti e ristoranti – per fortuna andrò con chi lo farà molto bene per me – cercando piuttosto di leggere qualche libro opportuno (Arbasino direbbe “giusto”) prima di partire.

Della cultura giapponese so poco ma ne subisco il fascino come accade a molti occidentali. Ho letto qualche cosa di Haruki Murakami, apprezzando L’arte di correre (Einaudi, 2009, 162 pp.), e Confessioni di una maschera di Yukio Mishima (Feltrinelli, ed. or. 1949, 224 pp.) in una traduzione tremenda che lo rendeva quasi illeggibile, ma per il resto non conosco per nulla i suoi autori contemporanei. Ma non me ne preoccupo troppo: è possibile peraltro che il classico romanzo “occidentale” sia piuttosto alieno dalla tradizione giapponese, ricca di altre arti.

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