Il passeggero e la carota - Sull'ultimo libro di Cormac McCarthy
Pubblicato il 09/06/23 23:00 [Doc.12079]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Il passeggero di Cormac McCarthy (Einaudi, 2023, 392 pp.; titolo or. The passenger, 2022) è un bel libro per gli stessi motivi per cui La strada, il suo precedente (Einaudi, 2007, 218 pp.), era un grande libro. I limiti de Il passeggero sono però numerosi e vengono dall’ambizione dell’autore.

 

Per molti scrittori dalla lunga e prolifica carriera c’è una fase finale che produce libri particolari: libri che concentrano le caratteristiche essenziali della loro scrittura e visione del mondo, di solito più brevi, spesso percorsi da una vena malinconica o riflessiva. La vitalità dei libri più celebri è lontana, così come la loro originalità, ma nel migliore dei casi si tratta di piccole piacevolissime gemme, che esprimono bene il senso del loro percorso letterario. Ne sono un esempio Indignazione di Philip Roth, pubblicato quando l’autore aveva 75 anni, Il viaggio dell’elefante di José Saramago, uscito con lo scrittore 86enne, o ancora le ultime raccolte di Borges.

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