Operazioni di rimpatrio: il ricorso per risarcimento danni di alcuni rifugiati siriani nei confronti di Frontex dopo il loro respingimento dalla Grecia verso la Turchia è respinto
Pubblicato il 09/09/23 00:00 [Doc.12365]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE


Sentenza del Tribunale nella causa T-600/21 | WS e a. / Frontex

Poiché Frontex non è competente a valutare la fondatezza delle decisioni di rimpatrio né le domande di protezione internazionale, tale agenzia dell'Unione non può essere ritenuta responsabile di eventuali danni connessi al respingimento verso la Turchia Nel 2016 diversi rifugiati siriani sono arrivati sull'isola greca di Milos. Dopo essere stati trasferiti sull’isola di Leros, essi hanno espresso l'intenzione di presentare una domanda di protezione internazionale. Tuttavia, a seguito di un'operazione congiunta di rimpatrio condotta dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e dalla Grecia, sono stati trasferiti in Turchia. Da lì si sono recati in Iraq, dove risiedono da allora. Poiché le loro denunce presentate al responsabile dei diritti fondamentali di Frontex in merito al loro respingimento verso la Turchia sono rimaste senza seguito, tali rifugiati hanno proposto una domanda di risarcimento dinanzi al Tribunale dell'Unione europea. Essi chiedono quindi il versamento di un importo di oltre EUR 96 000 a titolo di danno materiale e di un importo di EUR 40 000 a titolo di danno morale, a causa dell'asserita condotta illecita tenuta da Frontex prima, durante e dopo l'operazione di rimpatrio. A loro avviso, se Frontex non avesse violato i suoi obblighi in materia di tutela dei diritti fondamentali nell'ambito dell'operazione di rimpatrio, essi non sarebbero stati illegittimamente respinti verso la Turchia e avrebbero ottenuto la protezione internazionale alla quale avevano diritto, tenuto conto della loro cittadinanza e della situazione in Siria all'epoca dei fatti. In particolare, Frontex avrebbe violato il principio di non respingimento, il diritto di asilo, il divieto di espulsioni collettive, i diritti dei minori, il divieto di trattamenti degradanti, il diritto ad una buona amministrazione e il diritto a un ricorso effettivo.

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