Avvocato generale Capeta: la Corte non ha competenza ad interpretare le disposizioni generali di una misura dell'Unione europea nel settore della politica estera e di sicurezza
Pubblicato il 29/11/23 00:00 [Doc.12662]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE


Conclusioni dell’avvocato generale nella causa C-351/22 | Neves 77 Solutions Avvocato generale ?apeta: la Corte non ha competenza ad interpretare le disposizioni generali di una misura dell’Unione europea nel settore della politica estera e di sicurezza comune al solo fine di precisarne il significato La Corte può comunque interpretare i diritti e i principi fondamentali dell’Unione europea al fine di consentire la valutazione della legittimità di misure nazionali di attuazione della politica estera e di sicurezza comune dell’Unione La Neves 77 Solutions è una società che opera quale intermediario nella vendita di prodotti nel settore dell’aviazione. Nel 2020, l’Agenzia nazionale dell’amministrazione tributaria rumena ha inflitto alla Neves un’ammenda di EUR 6 000 e le ha confiscato un importo pari a circa 3 milioni di euro, consistenti negli introiti conseguiti dalla Neves a seguito di un’operazione di intermediazione implicante la fornitura, a una società indiana, di stazioni radio prodotte in Russia. Essa ha ritenuto che la Neves avesse violato le misure restrittive dell’Unione europea a carico della Russia, adottate mediante una decisione del Consiglio in materia di politica estera e di sicurezza comune (PESC)1 , così come i relativi provvedimenti rumeni di attuazione. Il giudice rumeno adito, chiamato a pronunciarsi sul ricorso promosso dalla Neves, si chiede se le misure nazionali di attuazione siano in contrasto con l’ordinamento giuridico dell’Unione e, in particolare, con taluni diritti contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Esso dubita inoltre che le decisioni PESC in esame si applichino in un’ipotesi in cui le merci non siano mai state importate nell’Unione. Pertanto, esso propone alla Corte di giustizia una domanda di pronuncia pregiudiziale. Parallelamente alle cause riunite C-29/22 P e C-44/22 P, KS e KD/Consiglio e altri e Commissione/KS e altri, nelle quali pure l’avvocato generale ?apeta presenta oggi le sue conclusioni (Comunicato stampa n. 179/23), questa causa solleva importanti questioni riguardanti i limiti della competenza della Corte UE nel settore della PESC regolato mediante i Trattati. Nelle sue conclusioni, l’avvocato generale Tamara ?apeta sostiene che la Corte ha competenza ad interpretare i diritti e principi fondamentali dell’Unione europea, persino qualora l’interpretazione della Corte sia rilevante ai fini della valutazione, da parte di un giudice nazionale, della legittimità di provvedimenti nazionali di attuazione della PESC. Tuttavia, l’ordinamento dell’Unione esclude una competenza della Corte ad interpretare le disposizioni generali di una decisione PESC al fine di precisarne il significato. Su queste basi, l’avvocato generale esamina i provvedimenti nazionali di confisca alla luce del diritto di proprietà. Ella ritiene che le misure nazionali che dispongono la confisca dell’intero ricavato di un’operazione negoziale condotta in violazione di una decisione PESC costituiscano una limitazione proporzionata del diritto di proprietà. Ciò anche qualora la confisca sia una conseguenza automatica dell’omessa comunicazione dell’operazione alle autorità competenti.


© Riproduzione Riservata