Liquidazione del compenso del CTU: la Cassazione spiega che occorre accertare se le finalità del quesito hanno prodotto accertamenti autonomi e distinti
Pubblicato il 30/11/23 09:00 [Doc.12685]
di Redazione IL CASO.it


Consulente tecnico d'ufficio - Liquidazione del compenso - Pluralità di accertamenti non interdipendenti

In tema di liquidazione del compenso al consulente tecnico d'ufficio, la pluralità di accertamenti non interdipendenti, che presuppongono necessariamente una pluralità di incarichi di natura differente, comporta una liquidazione autonoma del compenso per ciascun accertamento.

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La decisione in questione riguarda la liquidazione del compenso al consulente tecnico d'ufficio. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in presenza di una pluralità di accertamenti non interdipendenti, che presuppongono necessariamente una pluralità di incarichi di natura differente, è legittima la liquidazione degli onorari sommando quelli relativi a ciascuno dei distinti accertamenti richiesti.

In particolare, la Corte ha affermato che il criterio in questa materia non può essere ancorato esclusivamente al dato formale dell'unicità dell'incarico, ma diviene essenziale accertare se le finalità del quesito abbiano prodotto accertamenti autonomi e distinti o, invece, accertamenti accessori o accertamenti i quali, seppure distinti, siano ripetitivi o omogenei.

Nel primo caso potrebbero ricorrere i presupposti per applicare la cumulabilità dei compensi; nel secondo, invece, varrebbe il concetto dell'unitarietà del compenso.

Nel caso di specie, il giudice di merito ha correttamente applicato questo principio, avendo accertato che i quesiti posti al consulente tecnico d'ufficio erano autonomi e distinti, presupponendo necessariamente una pluralità di incarichi di natura differente.

 


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