Quindici pagine per una mezza truffa - Quanto ci vuole per accorgersi del valore di un libro?
Pubblicato il 01/03/24 23:00 [Doc.13017]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Qualche giorno fa, entrando in una libreria, ho visto sul banchetto all’ingresso il libro di Stefano D’Arrigo Il compratore di anime morte (Rizzoli, 2024, 288 pp.). La sua pubblicazione ha fatto notizia, perché D’Arrigo è morto nel 1992 e il manoscritto è spuntato solo molto dopo. L’opera più famosa di D’Arrigo, Horcynus Orca, è un libro smisurato (quasi milletrecento pagine), scritto in una lingua unica e piena di invenzioni. L’autore ci lavorò moltissimo, fino a mettere alla prova la sua salute fisica e mentale. Uno degli episodi più celebri intorno al romanzo riguarda il fatto che, dopo aver consegnato le prime bozze all’editore Mondadori nel 1961, D’Arrigo promise di far avere la versione finale in quindici giorni e invece ci impiegò, di rinvio in rinvio – mentre la curiosità e l’attesa intorno al testo cresceva enormemente – tredici anni. Ne valeva la pena, perché ne uscì uno dei grandi capolavori della nostra letteratura.

Mentre mi rigiravo tra le mani il nuovo libro ritrovato di D’Arrigo mi sono chiesto quanto tempo di lettura o quante pagine sarebbero state necessarie per farmi un’idea del suo valore. Devo aver già ricordato almeno un paio di volte – ritrovo ad esempio questa uscita in cui avevo difeso il diritto ad avere forti opinioni su libri mai letti – il passaggio di Oscar Wilde, da Il critico come artista (1891), che dice:

Per conoscere l’annata e la qualità di un vino non c’è bisogno di bere tutta la botte. Dev’essere perfettamente facile dire in mezz’ora se un libro vale qualcosa o non vale nulla. Dieci minuti sono sufficienti, in realtà, se si ha l’istinto per la forma. Chi vuole andare avanti a stento per un intero libro noioso?

Continua a leggere: https://giovannizagni.substack.com/p/quindici-pagine-per-una-mezza-truffa

 


© Riproduzione Riservata