Il calcolo dei contributi ex ante per il 2022 al Fondo di risoluzione unico è illegittimo
Pubblicato il 13/04/24 00:00 [Doc.13214]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE


Sentenza del Tribunale nella causa T-411/22 | Dexia/CRU (SRB) (Contributi ex ante 2022)

Il Comitato di risoluzione unico (SRB o CRU) ha superato un massimale annuo imposto dalla normativa applicabile La Dexia, ente creditizio francese, contesta dinanzi al Tribunale dell'Unione europea la legittimità della decisione 1 del SRB che fissa i contributi ex ante 2 per il 2022 al Fondo di risoluzione unico (SRF o FRU), nella parte in cui la riguarda. Secondo la Dexia, il SRB deve rispettare, in sede di calcolo dei singoli contributi ex ante per un determinato anno, un massimale imposto dalla normativa applicabile 3 . In particolare, i contributi ex ante di tutti gli enti autorizzati nei territori di tutti gli Stati membri partecipanti al Meccanismo di risoluzione unico (SRM o MRU) non possono superare il 12,5% dei mezzi finanziari che dovrebbero essere disponibili nel SRF alla fine del 2023 (in prosieguo: il «livello-obiettivo finale» 4 ). Il SRB avrebbe violato tale requisito. Con la sua sentenza, il Tribunale accoglie il ricorso della Dexia e annulla la decisione impugnata nella parte in cui la riguarda, pur mantenendo, provvisoriamente, i suoi effetti. Quando il SRB calcola i contributi ex ante per un determinato anno, deve effettivamente assicurarsi che l’importo dei contributi ex ante dovuti da tutti gli enti autorizzati non superi il 12,5% del livello-obiettivo finale previsto 5 . Il SRB non ha rispettato tale requisito. Infatti, esso aveva previsto un livello-obiettivo finale pari a EUR 79 987 450 580. Pertanto, quando ha calcolato i contributi ex ante per il 2022, esso doveva assicurarsi che l’importo dei contributi ex ante dovuti da tutti gli enti autorizzati non superasse il 12,5% di tale somma, vale a dire un importo di EUR 9 998 431 322,50. Orbene, esso ha fissato il livello-obiettivo annuo per il 2022 in un importo pari a EUR 14 253 573 821,46 (importo che è stato ridotto a EUR 13 675 366 302,18 a seguito di alcune detrazioni). Procedendo in tal modo, il SRB ha violato la normativa applicabile, il che giustifica l’annullamento della decisione impugnata nella parte in cui riguarda la Dexia. Tuttavia, il Tribunale ritiene necessario mantenere i suoi effetti fino a quando il SRB non abbia adottato le misure necessarie che l'esecuzione della sentenza pronunciata in data odierna comporta, ma al più tardi sei mesi a decorrere dalla data in cui tale sentenza sarà passata in giudicato. Infatti, se il SRB fosse tenuto a rimborsare, con effetto immediato, l’importo del contributo ex ante della Dexia (così come gli importi dei contributi ex ante di altri enti, come quelli che hanno proposto un ricorso analogo deducendo lo stesso argomento della Dexia, pur restando, in linea di principio, soggetti all'obbligo di versare i contributi ex ante), ciò rischierebbe di privare il SRF dei mezzi finanziari che possono rivelarsi necessari per garantire la stabilità della zona euro e la stabilità finanziaria dell'Unione.


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