Rischia chi è a corto di cassa
Pubblicato il 16/12/13 00:00 [Doc.161]
di Redazione IL CASO.it


Rischio sanzioni per gli enti locali a corto di cassa: ma l’accordo fra governo e autonomie sul riparto dei bonus Patto prova a metterci una pezza, consentendo la rimodulazione ex post delle richieste laddove la liquidità disponibile non fosse sufficiente a sostenere tutti i pagamenti sbloccati. Il problema nasce dalla concomitanza delle due scadenze previste dal dl 35/2013 per ottenere dal Mef spazi finanziari e dalla Cassa depositi e prestiti anticipazioni di cassa per far fronte ai pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili, ovvero fatturati al 31/12/2012. Il primo riparto, che verrà disposto entro il 15 maggio, riguarderà il 90% del totale, ovvero, rispettivamente, 4.5 e 1.8 miliardi. Il principale obiettivo delle manovre sblocca debiti è quello di consentire agli enti locali di utilizzare la cassa da essi detenuta e finora “congelata” dai vincoli di finanza pubblica. Come noto, infatti, il dl 35 ha previsto a carico dei responsabili dei servizi che, da qui a fine anno, non trasformeranno in pagamenti almeno il 90% degli spazi finanziari ottenuti una sanzione pecuniaria pari a due mensilità di retribuzione. Per il resto, l’accordo sancito in Conferenza ha in buona parte confermato l’ordine di priorità per lo sblocco dei pagamenti.


a cura di Studio Commerciale Corteselli & Associati


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