L’Irap sui redditi dell’azienda
Pubblicato il 16/12/13 00:00 [Doc.162]
di Redazione IL CASO.it


Il titolare dell’impresa familiare è tenuto al versamento dell’Irap sui redditi percepiti dall’azienda. Sono esenti i parenti suoi collaboratori, anche se non espressamente previsto dalle norme. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 10777 dell’8 maggio 2013; in particolare ad avviso del Collegio di legittimità l’imposta di cui al decreto legislativo numero 446 del 1987, concerne, a differenza delle altre imposte dirette, non il reddito o il patrimonio in sé, ma lo svolgimento di un’attività autonomamente organizzata per la produzione di beni e servizi. Ciò perché l’imposta colpisce il valore della produzione netta dell’impresa e la collaborazione dei partecipanti all’impresa familiare integra quel quid pluris dotato di attitudine a produrre una ricchezza ulteriore (o valore aggiunto) rispetto a quella conseguibile con il solo rapporto lavorativo personale del titolare (etero-organizzazione dell’esercente attività). È il caso di un contribuente titolare del 51% dell’impresa familiare: l’uomo aveva ricevuto una cartella di pagamento Irap che aveva impugnato di fronte alla Ctp; i giudici avevano confermato la validità dell’atto impositivo. Il verdetto profisco è stato confermato dalla Ctr e ora reso definitivo in Cassazione. Davanti al Collegio di legittimità l’imprenditore si è difeso sostenendo che, in quanto persona fisica, non era tenuto al versamento dell’imposta. Una tesi questa, che non ha convinto la Suprema corte secondo cui; al di là del vuoto normativo, l’uomo era coadiuvato nella sua attività da parenti ed era quindi titolare di un’autonoma organizzazione, fonte di reddito imponibile ai fini Irap.


a cura di Studio Commerciale Corteselli & Associati


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