La pretesa molestia possessoria consiste in immissioni acustiche: è possibile andare esenti da responsabilità per immissioni, ove si rispettino le norme amministrative sui livelli sonori nelle singole zone?
Pubblicato il 15/04/15 18:45 [Doc.395]
di Redazione IL CASO.it


Ordinanza interlocutoria, emessa in un giudizio possessorio; la pretesa molestia possessoria consiste in immissioni acustiche, ed il preteso "turbatore" si è difeso, tra l'altro, assumendo che l'art. 6 ter, d.l. 30.12.2008, n. 208, conv. dalla l. 27.2.2009, n.13 (il cui testo riporto in basso), introdotto per evitare che uno stesso rumore sia considerato lecito sotto il profilo amministrativo ed illecito sotto quello civilistico, consentirebbe di andare esenti da responsabilità per immissioni, ove si rispettino le norme amministrative sui livelli sonori nelle singole zone. E' errato sostenere che una attività commerciale possa essere giudicata come tale, ai fini della rumorosità, senza considerare che essa non è un tipo di "sorgente" di rumore: è, infatti, necessario evitare di confondere il concetto di "specifiche sorgenti" con le attività previste dalla normativa sulla zonizzazione (ad es., il DPCM 14.11.1997).


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