Promozione e incentivazione dell'ADR: Italia fanalino di coda
Pubblicato il 18/01/22 00:00 [Doc.10146]
di Carlo Alberto Calcagno, Membro UNAM sezione di Savona at UNAM - Unione Nazionale Avvocati per la Mediazione - Ass. Specialistica Maggiormente Rappresentativa
La Commissione Europea assegna dei punteggi ai paesi che favoriscono la promozione e l'incentivazione dell'ADR (Fonte Scoreboard 2021).
A che punto del cammino siamo? In generale nemmeno a metà di quello che si richiede agli stati, ossia a 901 punti sui 1.836 disponibili.
Se poi scendiamo nel dettaglio delle promozioni ed incentivazioni non ci attendono belle sorprese:
1) Promozione ed incentivazione ADR nel settore civile e commerciale: 281 su 459 punti disponibili, quindi al 61%, c'è ancora un bel cammino da fare.
2) Promozione ed incentivazione ADR nel settore amministrativo: 140/459 ovvero il 30%; ci sono ancora diversi paesi (16) dove l'ADR è sconosciuto o comunque non promosso e/o incentivato: Irlanda, Cipro, Romania, Slovacchia, Finlandia, Italia, Belgio, Svezia, Slovenia, Austria, Bulgaria. Italia, Svezia e Austria hanno infatti problemi di pendente e di lungaggini.
3) Promozione ed incentivazione ADR nel settore del consumo: 230/459 ossia al 50%. Solo Irlanda e Lettonia non promuovono né incentivano il settore pur avendo leggi in proposito.
4) Promozione ed incentivazione ADR nel settore del lavoro: 240/459 ovvero al 52%. Irlanda ed Italia sono particolarmente attardati.
Al momento (2020) sono solo 5 i paesi che hanno preso per la UE sul serio la direttiva 52/08 e la mediazione: Ungheria, Lituania, Danimarca, Polonia e Germania.
L'Italia si trova al quint'ultimo posto: fanno peggio di lei solo Slovacchia, Romania, Cipro ed Irlanda (che però vengono prima di noi - a parte la Slovacchia - nella classifica mondiale).
Speriamo che con la riforma Cartabia e soprattutto coi decreti delegati si possa risalire la china, anche se purtroppo non tocca il settore amministrativo.
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