E' lecita la determinazione del compenso dell'avvocato che preveda un premio per l'ipotesi di esito favorevole al cliente?
Pubblicato il 14/10/22 11:00 [Doc.11228]
di Redazione IL CASO.it


Avvocato - Compenso - Patto di quota lite - Palmario - Distinzione

Non integra la fattispecie del patto di quota lite la pattuizione che preveda due distinti criteri di determinazione del compenso dell'avvocato applicabili nell'ipotesi di esito negativo, o positivo ma non definitivo, nonché nell'ipotesi di esito positivo, in forza di sentenza definitiva o di transazione della causa.

Si tratta di criteri destinati ad operare in via tra loro alternativa a seconda del verificarsi dell'uno o dell'altro presupposto che sono tra loro inconciliabili, il che però non significa che l'attività dell'avvocato non sia destinata ad essere remunerata in ogni caso, anche laddove il giudizio si concluda in senso sfavorevole al proprio assistito.

Se è vero che ciò sarebbe di per sé sufficiente a rendere lecita la pattuizione del compenso, va anche detto che il riconoscimento di un maggior compenso rispetto a quello comunque garantito, dunque non in sostituzione bensì in aggiunta al compenso base in caso di esito favorevole, integra la fattispecie (sicuramente lecita) del cosiddetto palmario.


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