Misure protettive: il risanamento dell'impresa deve essere plausibile
Pubblicato il 27/10/22 00:00 [Doc.11280]
di Redazione IL CASO.it


Il giudice adito per la richiesta di misure protettive nell'ambito della composizione negoziata della crisi d'impresa è tenuto a verificare con rigore che il debitore renda chiaramente plausibile il dispiegamento di un'azione risanatrice connotata da realismo ed effettività e ciò anche al fine di evitare abusi ed ostruzionismi, essendo questo uno degli obblighi principali del debitore che chiede l'accesso all'istituto in questione.

E' dunque evidente che il risanamento che può sostenere misure che impediscano ai creditori di esercitare i propri diritti deve consistere in un reale superamento della crisi finanziaria ed industriale, il quale consenta di mantenere la continuità aziendale, mentre non consiste in soluzioni che comunque conducano alla liquidazione dell'impresa; tanto si evince non solo dalla ratio complessiva della normativa, riferita dal legislatore alla salvaguardia del risanamento, ma anche dall'espresso richiamo dell'art. 10 alla "funzionalità degli atti rispetto alla continuità aziendale e alla migliore soddisfazione dei creditori".


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