Viviamo tempi interessanti? - Spunti da una passeggiata al museo
Pubblicato il 18/11/22 23:00 [Doc.11351]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.
Durante una giornata passata nel bellissimo museo del Prado, a Madrid, il visitatore curioso noterà come numerosi dei capolavori esposti siano opera di pittori italiani, da Raffaello a Mantegna a Tiziano. Certo loro non si sarebbero definiti in primo luogo "italiani", ma astraendo dalla questione, assai dibattuta, di quando si sia creata una coscienza nazionale - se mai è accaduto fino in fondo in questo Paese - ci si può limitare a rilevare un dato di fatto geografico: quei quadri sono stati prodotti da artisti che erano nati, si erano formati e in larga parte avevano operato nella penisola italiana. A questo si può aggiungere un dato storico, ovvero che i capolavori suddetti risalgono per lo più nei due secoli abbondanti che vanno dal Quattrocento al primo Seicento.
Ma il visitatore attento leggerà nei pannelli informativi che altri grandissimi pittori nelle sale vicine, come lo straordinario El Greco, avevano creato il loro stile anche, se non soprattutto, durante i loro soggiorni a Roma o a Venezia. Oppure che l'influenza della pittura italiana rimase decisiva per diversi secoli, come i grandi musei - il Prado, il Louvre - permettono di mostrare con grande facilità anche al visitatore più disattento mettendo a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, ad esempio, Diego Velázquez e il Caravaggio.
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