Rispetto al 2008 i paesi UE hanno fatto grandi passi avanti nella disciplina della mediazione
Pubblicato il 08/12/22 00:00 [Doc.11450]
di Carlo Alberto Calcagno, Membro UNAM sezione di Savona at UNAM - Unione Nazionale Avvocati per la Mediazione - Ass. Specialistica Maggiormente Rappresentativa


Personalmente ho contato e visionato ben 396 provvedimenti (senza contare quelli attinenti all'attuazione dell'ADR del consumo).
Tuttavia questo numero di leggi non si traduce in un aumento sensibile delle mediazioni.
La soluzione a questo problema verso cui sembrano indirizzati diversi paesi (anche quelli che in un primo tempo sembravano riottosi) è quella della mediazione preventiva come condizione di procedibilità nelle controversie ovvero si è pensato all'invio del giudice a prescindere dal consenso delle parti.
Questo ai puristi della mediazione fa storcere il naso, la stessa Commissione UE non vede di buon occhio la mediazione obbligatoria, la riforma Cartabia ci ha addirittura riportato ad una condizione di procedibilità sperimentale.
Tuttavia dal punto di vista storico non si è mai dato grande risalto alla volontarietà delle parti: addirittura ancora alla fine del Settecento non si ammetteva che le parti potessero opporsi non tanto a sedersi intorno ad un tavolo ma addirittura a conciliare.
E ancora oggi nella mentalità orientale un mancato accordo porta soltanto disonore.


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