Le direttive europee che stabiliscono norme per la qualità dell'aria ambiente non sono, in quanto tali, preordinate a conferire ai singoli diritti la cui violazione possa dare loro diritto a un risarcimento
Pubblicato il 06/01/23 00:00 [Doc.11552]
di Redazione IL CASO.it


Tuttavia, i singoli devono poter ottenere dalle autorità nazionali, eventualmente agendo dinanzi ai giudici competenti, che esse adottino le misure richieste ai sensi di tali direttive Il sig. JP, residente nella regione di Parigi, sostiene che lo Stato francese non ha provveduto affinché i livelli di NO2 e PM10 nell'aria ambiente non superino i valori limite applicabili uniformemente in tutta l'Unione europea. Egli ha chiesto al tribunal administratif de Cergy-Pontoise (Tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise, Francia) l'annullamento della decisione implicita con la quale il prefetto del Val-d'Oise avrebbe rifiutato di adottare le misure necessarie a risolvere i suoi problemi di salute connessi all'inquinamento atmosferico. Egli chiede altresì allo Stato francese un risarcimento dell'importo totale di 21 milioni di euro: ritiene infatti di subire un danno derivante dal deterioramento del suo stato di salute fin dal 2003, che sarebbe causato dal degrado della qualità dell'aria ambiente nell'agglomerato di Parigi. Tale degrado, a suo avviso, sarebbe il risultato della violazione, da parte delle autorità francesi, degli obblighi ad esse imposti ai sensi del diritto dell'Unione. Il ricorso del sig. JP è stato respinto e, investita ora della controversia, la Cour administrative d'appel de Versailles (Corte d'appello amministrativa di Versailles, Francia) domanda alla Corte se, e a quali condizioni, i singoli possano chiedere un risarcimento allo Stato per i danni alla salute derivanti dal superamento dei valori limite di concentrazione di NO2 e PM10 stabiliti dalle norme di diritto dell'Unione.


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