La circostanza che un debito tributario non definitivamente accertato sia di importo elevato può costituire un elemento valutabile ai fini dell'interruzione del rapporto di fiducia tra ricorrente e P.A.
Pubblicato il 21/01/23 00:00 [Doc.11610]
di Vincenzo Laudani. Responsabile ufficio gare. Tender office manager. Dottore in giurisprudenza.


APPALTI PUBBLICI - DEBITI TRIBUTARI - VIOLAZIONI NON DEFINITIVAMENTE ACCERTATE - ESCLUSIONE - MOTIVAZIONE - IMPORTO ELEVATO - INSUFFICIENZA

TAR Campania, sez. I, 13.1.2023 n. 321

La circostanza che un debito tributario non definitivamente accertato sia di importo elevato può costituire un elemento valutabile ai fini dell'interruzione del rapporto di fiducia tra ricorrente e P.A. con conseguente esclusione ma non può rappresentare l'unico elemento sul quale si fonda tale valutazione, perché altrimenti si realizzerebbe un sostanziale automatismo espulsivo che, in presenza di una causa facoltativa di esclusione, non è ammesso dall'art. 80 c. 4 del codice.

La Stazione Appaltante è inoltre tenuta a verificare in tali casi che gli operatori economici inadempienti siano anche colpevoli delle violazioni loro attribuite. Tale colpevolezza non può essere desunta automaticamente, specie laddove dalla certificazione dell'Ente tributario risulti che la cartella esattoriale non sia mai stata notificata e non risulti nessuna evidenza documentale in merito a comunicazioni rese all'operatore economico.


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