Il senso del fact-checking
Pubblicato il 06/06/23 20:13 [Doc.12086]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Ieri mattina abbiamo pubblicato un articolo in cui andavamo a verificare una cosa molto semplice: è vero, alla fine, che il governo ha stanziato oltre due miliardi di euro per l’emergenza in Emilia-Romagna, come ha dichiarato la stessa Presidente del Consiglio in diverse occasioni e come titolarono tutti i media appena due settimane fa? La risposta, carte alla mano, è no: la cifra vera è più vicina agli 1,6 miliardi, peraltro trovati per lo più andando a tagliare altre voci di spesa. Certo, 1,6 miliardi sono comunque un sacco di soldi, e sta al pubblico giudicare se siano tanti o pochi. Magari questo è il massimo che si poteva fare, magari la valutazione dell’operato del governo non cambia di una virgola. Noi ci siamo limitati a far notare la discrepanza tra quanto promesso e quanto poi stanziato. Il nostro lavoro è stato ripreso dall’edizione cartacea del Fatto Quotidiano (con i suoi toni un po’ sopra le righe), da Domani e dalla Notizia, così come dalla rassegna stampa di Sky TG24 e da quella di Francesco Costa sul Post

Credo che sia questo il compito del fact-checking, ma anche più in generale di una parte del giornalismo politico: controllare se le promesse si realizzano e se le dichiarazioni hanno fondamento nei dati, nei fatti a disposizione. Chiunque sia al governo o all’opposizione. E infatti in un’intervista pubblicata oggi il deputato Giuseppe Provenzano del PD ha accusato il governo di aver «battuto ogni record» nel ricorso ai voti di fiducia e noi abbiamo scritto senza problemi che non è vero neanche quello. Il senso del nostro lavoro è questo: rispondiamo solo al nostro pubblico e lavoriamo per loro (per voi), per nessun altro.
 
Alla prossima,

Giovanni Zagni
Direttore, Pagella Politica

 


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