Tasso d'interesse variabile basato su indici di riferimento per i mutui ipotecari
Pubblicato il 15/07/23 00:00 [Doc.12244]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE


Sentenza della Corte nella causa C-265/22 | Banco Santander (Riferimento a un indice ufficiale)

Tasso d’interesse variabile basato su indici di riferimento per i mutui ipotecari (IRPH) in Spagna: i consumatori devono essere sufficientemente informati delle modalità di calcolo di tali indici

Spetta ai giudici nazionali verificare l’importanza e l’accessibilità di informazioni provenienti dalla Banca di Spagna sugli indici di riferimento rispetto al tasso di mercato e sulla necessità di applicare un differenziale negativo per allineare il tasso d’interesse al tasso di mercato Due consumatori hanno stipulato con il dante causa del Banco Santander un contratto di mutuo ipotecario a interesse variabile. Secondo una clausola del contratto, un nuovo tasso di interesse è fissato annualmente rispetto a un «tasso di riferimento», vale a dire l’IRPH istituti di credito, maggiorato di 0,20 punti percentuali, o a un «tasso di riferimento sostitutivo», vale a dire l’IRPH banche, maggiorato di 0,50 punti percentuali1 . In tale clausola è del pari precisato che i due tassi in parola sono descritti in una circolare della Banca di Spagna diretta agli istituti di credito risalente al 1990. I consumatori hanno chiesto al Tribunale di primo grado n. 17 di Palma di Maiorca (Spagna) di constatare la nullità della clausola controversa a causa del suo carattere abusivo e di condannare il Banco Santander al risarcimento del danno che avrebbero subito a causa dell’applicazione di tale clausola. Essi affermano che sia ingannevole rinviare, per la revisione annuale del tasso d’interesse, a degli IRPH, prevedendo al contempo una modesta maggiorazione di questi ultimi. Ad avviso dei consumatori, una presentazione del genere incentiverebbe i candidati mutuatari a concludere tale mutuo piuttosto che un altro il cui tasso si riveda con riferimento al tasso medio del mercato interbancario europeo (in prosieguo: l’«indice Euribor»), mentre, con una maggiorazione nettamente più considerevole, anche dell’ordine del 2%, un riferimento all’indice Euribor condurrebbe all’applicazione di un tasso di interesse rivisto inferiore. Ciò deriverebbe dal fatto che, contrariamente all’indice Euribor, gli IRPH sarebbero calcolati sulla base di tassi che tengono conto delle commissioni


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