La Banca d'Italia pubblica oggi "L'impatto di shock energetici e climatici sul rischio di credito"
Pubblicato il 24/09/23 00:00 [Doc.12414]
di Giurisprudenza Penale, Editore e Direttore Guido Stampanoni Bassi


il nuovo numero della collana "Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento"

La Banca d'Italia pubblica oggi "L'impatto di shock energetici e climatici sul rischio di credito", il nuovo numero della collana "Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento".

Il lavoro applica una nuova metodologia per stimare gli effetti di un aumento della spesa energetica sul rischio di credito delle imprese italiane, misurato dalla probabilità di insolvenza a 12 mesi (PD). Nel dettaglio, ipotizziamo l'introduzione di differenti livelli di carbon tax e, conseguentemente: 1) stressiamo i prezzi energetici; 2) ristimiamo la domanda di energia delle imprese; 3) valutiamo gli effetti sulla PD delle imprese attraverso il ricalcolo del bilancio aziendale. La flessibilità dell'approccio, che include l'nalisi delle emissioni scope 2, ci consente di valutare in dettaglio il canale di trasmissione degli shock energetici e la contestuale esposizione delle imprese. I nostri risultati mostrano che l'introduzione di una carbon tax avrebbe effetti mediamente contenuti sul rischio di credito: una carbon tax di EUR 40, EUR 90 e EUR 140 per tonnellata di CO2 aumenterebbe la PD media di 0,6, 2,3 e 4,1 punti base, rispettivamente. L'effetto è lievemente maggiore per il settore dell'agricoltura e dei servizi mentre non si rilevano effetti chiari considerando la dimensione aziendale.

 


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