L'opera seconda - Su "25" di Bernardo Zannoni
Pubblicato il 20/10/23 23:00 [Doc.12499]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.
Bernardo Zannoni è uno scrittore classe 1995, nato e cresciuto a Sarzana, come notano sempre le quarte di copertina e le brevi biografie che si trovano online con più facilità. Si era fatto notare con I miei stupidi intenti (Sellerio, 2021), il suo debutto, che ha avuto un grande successo – ottantamila copie vendute, dice la fascetta dell’opera seconda – e ha vinto il Premio Campiello. Successo meritato. I miei stupidi intenti partiva da uno spunto interessante e originale – i personaggi sono animali, come in una favola – che sviluppava con toni da allegoria cupa, a più riprese violenta. Era tra i miei migliori libri di narrativa italiani del 2021. Un esordio che faceva ben sperare.
Ora Zannoni è tornato con 25 (Sellerio, 2023, 192 pp.). Il protagonista è un giovane, Gero, che vive in una cittadina di provincia e fatica a trovare una direzione nella vita. Spaesamento condiviso dal suo gruppo di amici, alle prese con amori tormentati e drammi personali. Gero vive una serie di disavventure, incrociando una galleria di personaggi tragici o grotteschi, prima di un finale che lascia la porta aperta alla speranza. Anche nel secondo libro ritorna spesso la descrizione della violenza, in scene fisiche, sanguinolente, a tratti orrorifiche. C’è qualche incursione nel fantastico, nell’onirico e in una certa kafkiana claustrofobia.
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