Nuda proprietà dell'appartamento in cambio di assistenza morale e materiale
Pubblicato il 13/11/23 09:00 [Doc.12610]
di Redazione IL CASO.it


Contratto di mantenimento – Valutazione dell’alea

La decisione si focalizza sulla valutazione dell'alea nel contesto di un contratto di mantenimento, il quale è stato assimilato ad un contratto atipico di vitalizio alimentare.

In particolare, la Corte ha affrontato due questioni principali:

A. La validità del contratto di mantenimento in relazione all'alea: La Corte ha confermato che per la validità di un contratto di mantenimento, che prevede il trasferimento della nuda proprietà di un immobile a fronte dell'obbligo di prestare assistenza, è necessaria la presenza di un'alea, ossia di un'incertezza relativa al vantaggio o al sacrificio che deriva dall'adempimento del contratto. In questo caso, la Corte ha ritenuto che non sussisteva una sproporzione tale tra il valore della nuda proprietà trasferita e le prestazioni assistenziali promesse da giustificare una nullità del contratto per difetto di alea.

B. La valutazione delle condizioni di salute nell'ambito dell'alea: Il ricorso avanzava il punto che le condizioni di salute del cedente (assistito) erano tali da rendere prevedibile la sua morte in breve tempo, il che avrebbe eliminato l'alea e avrebbe dovuto portare alla nullità del contratto. La Corte ha stabilito che la valutazione delle condizioni di salute dell'assistito e la prognosi delle sue patologie non consentivano di prevedere con certezza un decesso imminente, mantenendo quindi l'elemento dell'alea e la validità del contratto.

In definitiva, la Corte di Cassazione ha affermato che il contratto di mantenimento era nel caso di specie valido e che non erano presenti le condizioni per la sua risoluzione, dato che non era stata dimostrata l'assenza di alea né un inadempimento da parte della convenuta.

 


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