Il ricorso per risarcimento danni proposto contro Frontex da un cittadino siriano, che sostiene di essere stato ricondotto in mare dalla Grecia verso la Turchia, è respinto
Pubblicato il 15/12/23 00:00 [Doc.12735]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE


Ordinanza del Tribunale nella causa T-136/22 | Hamoudi/Frontex

Un cittadino siriano sostiene di essere arrivato in Grecia dalla Turchia per chiedere asilo, ma che, lo stesso giorno, è stato ricondotto in mare. Il giorno successivo, una nave della guardia costiera turca l’avrebbe preso a bordo e trasferito in Turchia. Egli afferma che, durante il periodo trascorso in mare, un aereo di sorveglianza privato, al servizio dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), avrebbe sorvolato più volte la scena. Dato che non aveva accesso al sistema di asilo in Turchia, egli avrebbe vissuto da clandestino sotto la minaccia di essere respinto verso la Siria. Con il suo ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea, tale cittadino siriano ha chiesto che Frontex venisse condannata a versargli un risarcimento di importo totale di EUR 500 000 per il danno morale che avrebbe subito a causa delle misure illegittime che sarebbero state adottate dalle autorità greche nei suoi confronti. Con la sua ordinanza, il Tribunale, dopo aver valutato gli elementi di prova forniti dal cittadino siriano, respinge il ricorso in quanto manifestamente infondato in diritto, non avendo il ricorrente dimostrato l'effettiva sussistenza del danno lamentato. Più specificamente, il Tribunale considera che le prove prodotte sono manifestamente insufficienti a dimostrare, in modo concludente, la sua presenza e il suo coinvolgimento nell’asserito incidente. Di conseguenza, il presupposto per il sorgere della responsabilità extracontrattuale di Frontex, attinente all'effettiva sussistenza del danno lamentato, manifestamente non è soddisfatto.


© Riproduzione Riservata