Vendite giudiziarie: trasparenza e correttezza dell’informazione, uso di siti internet e della perizia standard
Pubblicato il 28/04/14 00:00 [Doc.129]
di Redazione IL CASO.it


Brevi schede informative sulle vendite giudiziarie


La trasparenza è sicuramente la prima qualità che deve caratterizzare le vendite bandite da un Ufficio Giudiziario. Solo grazie alla trasparenza è, infatti, possibile fornire a tutti coloro che sono interessati all’acquisto la certezza di trovarsi di fronte, ed eventualmente di partecipare, ad un procedimento limpido e corretto, nel quale sia assicurata la massima informazione a vantaggio non solo degli acquirenti, ma anche di quei creditori che attendono di essere soddisfatti dal ricavato della vendita.

La legge ha profondamente innovato questo settore, stabilendo, per esempio, che il Curatore fallimentare può vendere i beni dell’impresa fallita attraverso procedure che la nuova legge fallimentare ha volutamente definito “competitive”, che garantiscano cioè la massima divulgazione della notizia e, quindi, la più ampia partecipazione possibile. Ciò significa che il Curatore non deve limitarsi a pubblicare l’avviso di vendita sul giornale, ma deve utilizzare più forme di pubblicità, sperimentando anche nuovi canali di comunicazione, con lo scopo di allargare oltremodo la platea dei potenziali acquirenti e di perseguire l’obiettivo del massimo grado di informazione.

I siti internet sono un mezzo molto efficace per raggiungere un numero assai elevato di destinatari, perché gli avvisi inseriti in rete non vengono letti solo da coloro che cercano notizie sulle vendite, ma, come oramai tutti sappiamo, anche da chiunque digiti, nei motori di ricerca, parole chiave di vario genere, quali “immobili”, “aste”, “vendite”, “case di vacanza”, ecc., che consentono di intercettare i dati in modo rapido, immediato, diverso ed assolutamente più efficace rispetto ai tradizionali canali d’informazione.

Ma per quanto l’informazione relativa ad ogni singola vendita sia capillare e riesca a raggiungere un grandissimo numero di potenziali acquirenti, essa non potrà essere trasparente e completa se non offre in visione una perizia descrittiva e di stima chiara e veritiera. La perizia deve, infatti, prestarsi ad una facile consultazione. Ed una perizia, per avere dette prerogative, non deve soltanto essere ricca di dati, esaustiva, ma deve essere anche strutturata mediante moduli facilmente identificabili, leggibili e che abbiano caratteristiche simili per i vari beni posti in vendita.

Ma come può una perizia raggiungere questo obiettivo?

Come è possibile fare in modo che l’interessato all’acquisto possa confrontare tra loro, con assoluta chiarezza, il prezzo di beni diversi?

La risposta a tale esigenza, a nostro parere, può essere data dall’adozione, da parte di ogni Tribunale, di una perizia standard, ovvero di un modulo informativo che sia sostanzialmente uguale per tutti i beni oggetto delle vendite giudiziarie, e dunque che non lasci eccessivo spazio a varietà espositive da parte dei singoli periti incaricati, in quanto le diversità, se non opportunamente gestite anche dal punto di vista grafico, tendono a confondere il lettore.

Non deve accadere, in sostanza, che il lettore sia costretto a consultare stime redatte con modalità talmente differenti da risultare di fatto incomprensibili e da rendere oltremodo difficile il paragone tra i vari beni.

Come fa un lettore a paragonare vari beni, in termini di convenienza, se le perizie sono fatte in modo diverso e i dati di rilievo non sono immediatamente riscontrabili?

La perizia standard offrendo agli interessati un modulo informativo chiaro e che facilita il confronto tra i beni, persegue l’obiettivo di allargare la platea del pubblico così dimostrando che le vendite giudiziarie non sono, come purtroppo molti credono, riservate ai soliti “esperti”.

Allargare la platea degli acquirenti non significa solo andare incontro alle esigenze di chi cerca casa per sé o per il figlio, ma significa anche soddisfare i creditori, i quali attendono la vendita per ripagarsi, anche solo in parte, delle perdite subite.

I mercati più efficienti sono quelli che tutelano allo stesso modo venditori e acquirenti e che lo fanno consentendo che le offerte ed i prezzi siano agevolmente reperibili, trasparenti ma, soprattutto, confrontabili.


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