Il mestiere impossibile - Chi davvero può chiamarsi "scrittore"?
Pubblicato il 02/02/24 23:00 [Doc.12921]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.
C’è un pensiero che mi accompagna da molto tempo e di cui non riesco a trovare una spiegazione soddisfacente. Trovo inconcepibile, in qualche oscuro modo una violazione dell’ordine naturale delle cose, quando una persona si presenta come scrittore o scrittrice, e addirittura osceno il commento de “i miei libri”, “la mia letteratura”. Sentire poi una persona leggere le proprie opere su un palco, commentarle persino! Azioni fuori luogo, irrimediabilmente sbagliate.
Tanto più che sentire un’opera letta dallo scrittore (o dal poeta) può avere effetti davvero stranianti, se non addirittura comici. Certo ci sono casi in cui l’interpretazione dell’autore esalta il testo e il più celebre è forse Dylan Thomas che legge la sua Do not go gentle into that good night, pieno di energia trattenuta a stento, la voce vibrante, poi declamatoria, poi placata nel finale.
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