Prova di resistenza: non sufficienti vizi "a macchia di leopardo"
Pubblicato il 17/07/24 00:00 [Doc.13564]
di Vincenzo Laudani. Responsabile ufficio gare. Tender office manager. Dottore in giurisprudenza.


TAR Emilia Romagna, sez. II, 12.7.2024 n. 508

Il concorrente che contesta gli esiti valutativi delle offerte, specie se posizionatosi in una posizione distante dall'aggiudicatario (nel caso di specie quattordicesimo) deve fornire una rigorosa prova di resistenza che in mancanza degli stessi esso sarebbe stato (o avrebbe potuto essere) aggiudicatario.

Non è sufficiente in tal senso criticare in modo parcellizzato e disorganizzato ("a macchia di leopardo", secondo la significativo espressione utilizzata dal TAR) singoli errori per poter sostenere una inaffidabilità globale delle operazioni di valutazioni delle offerte e quindi questo modus non ottempera all'onere di fornire la prova di resistenza, con conseguente inammissibilità del ricorso.

 


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