L'economia della Valle d'Aosta - Aggiornamento congiunturale, novembre 2024
Pubblicato il 18/11/24 00:00 [Doc.13965]
di BANCA D'ITALIA


Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale della Valle d'Aosta.

Nella prima parte del 2024 l'attività economica in Valle d'Aosta ha continuato a espandersi, seppure in misura più contenuta rispetto a quanto registrato nell'anno precedente. L'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER), elaborato dalla Banca d'Italia, mostra per il primo semestre dell'anno un aumento del prodotto dello 0,6 per cento, una variazione superiore a quella media sia nazionale sia della macroarea di riferimento.

I servizi, settore chiave per l'economia regionale, hanno sostenuto la crescita; il comparto turistico, in particolare, ha beneficiato dell'incremento del numero di visitatori dall'estero. Nell'industria si è registrata una marginale espansione, a cui ha contribuito la ripresa delle esportazioni, in particolare di macchinari e bevande; nel comparto siderurgico le vendite all'estero sono ancora calate, ma in misura nettamente più contenuta rispetto allo scorso anno. Nelle costruzioni l'attività è rimasta sui livelli elevati del 2023; il progressivo esaurirsi del sostegno fornito dal Superbonus è stato controbilanciato dal graduale avanzamento dei progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La spesa per investimenti delle imprese è risultata in calo, in linea con i piani formulati dalle aziende per l'anno in corso. Nei primi sei mesi del 2024 i finanziamenti al settore produttivo sono diminuiti e tale tendenza è proseguita anche nei mesi estivi. La rischiosità del credito, dopo essere aumentata nella seconda metà del 2023, si è mantenuta sui valori registrati nello scorso dicembre.

L'occupazione ha continuato a crescere, favorendo un'ulteriore riduzione del tasso di disoccupazione, pur in presenza di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Il positivo andamento occupazionale ha sostenuto l'espansione del reddito disponibile delle famiglie. In un contesto di lieve calo dei prezzi, anche il potere di acquisto si è nel complesso rafforzato; ne hanno beneficiato i consumi, aumentati in misura superiore rispetto alla media nazionale.

I prestiti alle famiglie sono ulteriormente diminuiti, a ritmi analoghi a quelli registrati alla fine dello scorso anno. La contrazione ha interessato principalmente i mutui bancari per l'acquisto di abitazioni, mentre il credito al consumo è risultato ancora in crescita. Nei mesi estivi, la flessione dei prestiti alle famiglie si è attenuata.

Nel corso del primo semestre dell'anno i tassi d'interesse applicati ai mutui per l'acquisto di abitazioni si sono ridotti, riflettendo esclusivamente la flessione di quelli riferiti alla componente a tasso fisso. L'ulteriore ampliamento del differenziale di costo tra i nuovi contratti a tasso variabile e quelli a tasso predeterminato ha continuato a orientare le preferenze delle famiglie valdostane per questi ultimi. Per quanto concerne le scelte di allocazione del risparmio, il permanere su livelli elevati del costo opportunità connesso con il detenere risorse liquide, ha favorito l'ulteriore ricomposizione del risparmio verso strumenti finanziari più remunerativi.

Le attese per la fine dell'anno in corso e il primo trimestre del 2025 sono improntate alla cautela. Per l'ultima parte del 2024 gli indicatori previsionali di Confindustria segnalano una decelerazione degli ordini e un calo della produzione nell'industria, accompagnati da un indebolimento della domanda di lavoro. Nel settore dei servizi gli indicatori rimangono ancora positivi, pur mostrando un lieve rallentamento dell'attività; nel turismo, ad aspettative favorevoli per la prossima stagione invernale si associano indicazioni di una ripresa degli investimenti e di un aumento dei livelli occupazionali. Tuttavia, persistono difficoltà nel reperimento di alcune figure professionali chiave, che potrebbero rappresentare un freno alla crescita in diversi settori.

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