
Sanzione alla Polonia per inadempimento in tema di riforma della giustizia
Pubblicato il 06/02/25 08:59 [Doc.14194]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE
Sentenze del Tribunale nelle cause riunite T-830/22 e T-156/23 | Polonia / Commissione e nella causa T1033/23 | Polonia / Commissione
Riforma della giustizia polacca del 2019: il Tribunale conferma che la Polonia è tenuta a pagare un importo totale di circa 320 200 000 euro a titolo di penalità inflitta dalla Corte di giustizia nel procedimento per inadempimento
La Commissione ha proceduto legittimamente all'esecuzione della penalità per il periodo compreso tra il 15 luglio 2022 e il 4 giugno 2023 Il 1° aprile 2021, la Commissione europea ha adito la Corte di giustizia con un ricorso per inadempimento contro la Polonia diretto a far dichiarare che talune modifiche legislative dell'organizzazione della giustizia in Polonia, adottate nel dicembre 2019, violavano il diritto dell'Unione 1 .
Nell’ambito di tale causa, la Corte ha ingiunto alla Polonia, in particolare, di sospendere l’applicazione di talune disposizioni nazionali contestate dalla Commissione 2. Non avendo ottemperato a tale provvedimento provvisorio, la Polonia è stata condannata, il 27 ottobre 2021, a pagare alla Commissione una penalità giornaliera di un milione di euro 3. Quest’ultima ha iniziato a decorrere dal 3 novembre 2021 4 .
Il 9 giugno 2022, al fine di conformarsi al provvedimento provvisorio della Corte, la Polonia ha adottato una legge 5 .
Il 21 aprile 2023, la Corte ha dichiarato che tale modifica legislativa consentiva, in misura notevole, di eseguire detto provvedimento provvisorio. Pertanto, l'importo della penalità è stato ridotto a 500 000 euro al giorno a decorrere dal 21 aprile 2023 6 .
In mancanza del pagamento delle penalità giornaliere da parte della Polonia, la Commissione ha proceduto periodicamente al loro recupero mediante compensazione con diversi crediti vantati da tale Stato membro nei confronti dell'Unione.
La Polonia ha adito il Tribunale dell'Unione europea chiedendo l'annullamento, in totale, di sei decisioni di compensazione relative al periodo compreso tra il 15 luglio 2022 e il 4 giugno 2023, vale a dire tra l'entrata in vigore della legge del 9 giugno 2022 e il giorno precedente alla pronuncia della sentenza definitiva della Corte su tale causa 7. Le somme così recuperate ammontano a circa 320 200 000 euro 8 .
In subordine, la Polonia sostiene che la modifica legislativa che ha giustificato il dimezzamento della penalità precedeva la decisione della Corte del 21 aprile 2023. Pertanto, dal 15 luglio 2022 al 20 aprile 2023 9 , la Commissione non poteva più esigere il pagamento di un milione di euro al giorno. Di conseguenza, la Polonia chiede l'annullamento parziale delle decisioni della Commissione nei limiti in cui riguardano il 50 % dei crediti compensati per il periodo suindicato.
Il Tribunale respinge integralmente i ricorsi della Polonia.
Direzione della Comunicazione Unità Stampa e informazione curia.europa.eu Restate in contatto! Procedendo al recupero delle somme dovutele, la Commissione non ha violato il diritto dell’Unione 10. Il Tribunale evidenzia, in particolare, che né la giurisprudenza della Corte costituzionale polacca 11 né l’entrata in vigore della legge del 9 giugno 2022 consentono di contestare l’esistenza del debito stesso. Di conseguenza, esse non erano tali da inficiare la legittimità delle decisioni di compensazione.
Quanto alla domanda formulata in subordine di annullare parzialmente le decisioni di compensazione, il Tribunale ricorda che la riduzione della penalità giornaliera concessa dalla Corte il 21 aprile 2023 produceva effetti solo per il futuro. Pertanto, essa riguardava solo importi dovuti a partire da tale data.
Finché l'importo della penalità giornaliera fissato dall'ordinanza del 27 ottobre 2021 rimaneva invariato, vale a dire fino al 21 aprile 2023, e finché la Polonia non si conformava pienamente ai suoi obblighi, la Commissione era tenuta ad assicurarne il recupero fino a concorrenza di tale importo. Inoltre, riconoscere alla Commissione la facoltà, o addirittura l'obbligo, di modificare l'importo della penalità giornaliera in caso di esecuzione parziale avrebbe messo in discussione l'autorità dell'ordinanza del 27 ottobre 2021.
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