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Cannabis: l'Ungheria ha violato il diritto dell'Unione
Pubblicato il 01/03/25 00:00 [Doc.14256]
di Corte di giustizia dell'Unione europea - UE
Conclusioni dell’avvocato generale nella causa C-271/23 | Commissione / Ungheria (Riclassificazione della cannabis)
Avvocata generale Medina: avendo votato in modo difforme rispetto alla decisione del Consiglio che stabilisce la posizione dell’Unione europea sulla riclassificazione della cannabis e delle sostanze associate alla cannabis, l’Ungheria ha violato il diritto dell’Unione
Durante una sessione della commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite, in sede di votazione di una modifica della Convenzione sugli stupefacenti (in prosieguo: la «convenzione»), l’Ungheria ha votato in contrasto con la decisione del Consiglio che stabiliva la posizione da adottare a nome dell’Unione europea per quanto concerne la riclassificazione della cannabis e delle sostanze associate alla cannabis e ha espresso il suo dissenso rispetto a tale decisione.
Sostenendo che l’Ungheria è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti ai sensi della decisione del Consiglio e ha violato la competenza esterna esclusiva dell’Unione e il principio di leale cooperazione, la Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento dinanzi alla Corte di giustizia.
L’avvocata generale Medina ritiene che il ricorso sia ricevibile, poiché la Corte dovrebbe esaminare le potenziali ripercussioni sull’unità dell’Unione europea nell’azione esterna, indipendentemente dal fatto che la condotta sia stata posta in essere nel passato e sia irreversibile.
Per quanto concerne il merito, l’avvocata generale Medina ritiene che uno Stato membro non possa eccepire l’illegittimità di una decisione del Consiglio come argomento difensivo contro un ricorso per inadempimento senza aver precedentemente contestato la legittimità di tale decisione dinanzi alla Corte.
La circostanza che l’Ungheria abbia votato contro la decisione del Consiglio non incide sulla sua natura obbligatoria né sugli obblighi degli Stati membri che ne derivano. Tale Stato membro, in quanto destinatario della decisione del Consiglio e membro della commissione Stupefacenti con diritto di voto, era tenuto a rispettare e attuare detta decisione. Il mancato rispetto della decisione del Consiglio è tale da mettere in discussione l’unità e la coerenza dell’azione esterna dell’Unione e compromettere il valore del principio dello Stato di diritto, sancito dall’articolo 2 TUE. Essendosene deliberatamente discostata, l’Ungheria è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti ai sensi della decisione del Consiglio.
Conformemente alla giurisprudenza della Corte, poiché le decisioni sulla modifica delle sostanze nelle tabelle della convenzione incidono sul diritto dell’Unione, in particolare sulla decisione quadro del Consiglio 5 , e lo modificano, la posizione che gli Stati membri dell’Unione devono adottare in relazione a tali decisioni rientra nella competenza esclusiva dell’Unione 6. Avendo votato in modo difforme rispetto alla decisione del Consiglio, l’Ungheria è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti nel contesto della competenza esterna esclusiva dell’Unione.
Infine, mediante il suo voto, la sua presa di distanza pubblica dalla posizione dell’Unione e l’omessa informazione delle istituzioni dell’Unione e degli altri Stati membri, l’Ungheria ha messo a repentaglio l’unità e la coerenza Direzione della Comunicazione Unità Stampa e informazione curia.europa.eu Restate in contatto! dell’azione esterna dell’Unione, violando così gli obblighi discendenti dal principio di leale cooperazione 7 .
Di conseguenza, l’avvocata generale Medina suggerisce alla Corte di dichiarare che l’Ungheria è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in virtù della decisione del Consiglio, e ha altresì violato la competenza esterna esclusiva dell’Unione e il principio di leale cooperazione.
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