
Aumento costi in bolletta, istruttoria antitrust su Enel e Sorgenia
Pubblicato il 19/10/16 07:13 [Doc.1844]
di Redazione IL CASO.it
LâAutorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha disposto lâavvio di due procedimenti istruttori, uno nei confronti di Enel e lâaltro nei confronti di Sorgenia. Tali operatori avrebbero violato la normativa sulla concorrenza applicando prezzi eccessivamente gravosi nella vendita a Terna dei servizi di accensione dei propri impianti al minimo tecnico nellâarea di Brindisi, indispensabili per garantire la tensione della rete elettrica locale. Lâavvio dei procedimenti è stato notificato oggi nel corso di alcune ispezioni effettuate dallâAutorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
I procedimenti sono stati avviati su segnalazione dellâAutorità per lâenergia elettrica, il gas ed il sistema idrico, la quale ha rappresentato che, nel periodo 27 marzo â 15 giugno 2016, Enel e Sorgenia avrebbero cambiato la loro strategia di offerta dellâenergia prodotta dagli impianti situati nellâarea di Brindisi. In particolare, le condizioni di offerta di entrambi gli operatori sui mercati allâingrosso avrebbero determinato il tendenziale azzeramento dei programmi di produzione dei rispettivi impianti nella zona, che sono quindi risultati âspentiâ ad esito di tali mercati.
In tali circostanze, al fine di garantire lâesercizio in sicurezza della rete elettrica locale, il gestore della rete di trasmissione nazionale - Terna - è stato obbligato a richiedere alle società lâavviamento di alcune unità produttive sul mercato dei servizi di dispacciamento. Tanto Enel Produzione quanto Sorgenia si sono, quindi, trovate nella condizione di fornitore indispensabile in talune fasce orarie del periodo in questione, posizione sulla quale sembrano aver fatto leva per imporre a Terna prezzi eccessivi, che parrebbero prima facie sproporzionati rispetto al costo del servizio offerto.
Secondo quanto rappresentato dal regolatore di settore, il maggior costo pagato da Terna per lâapprovvigionamento dei servizi di regolazione della tensione nellâarea di Brindisi nei primi sei mesi del 2016 è stato superiore di circa 320 milioni di euro rispetto alla spesa sostenuta nello stesso periodo dellâanno precedente. Tale costo (cd. uplift) costituisce una componente della bolletta elettrica, che si riversa quindi su tutti gli utenti, sia consumatori che imprese.
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