Mercato immobili non residenziali: compravendite e leasing più 16%
Pubblicato il 26/05/17 08:23 [Doc.3111]
di Redazione IL CASO.it


Piazza in crescente fermento per negozi, uffici e capannoni industriali che, nel 2016, vedono diminuire considerevolmente i rispettivi prezzi con quotazioni in calo rispetto al 2015

Grande slancio nel mercato immobiliare di negozi, uffici e capannoni industriali. Le compravendite di uffici, negozi e capannoni, nel 2016, crescono in media, del 16,1% e i rispettivi prezzi diminuiscono considerevolmente. Rispetto al 2015, le quotazioni dei tre segmenti risultano in calo.
Questo è il quadro di sintesi che emerge dal "Rapporto Immobiliare Non Residenziale" pubblicato oggi dall'Agenzia delle Entrate in collaborazione con l'Associazione Italiana di Leasing (Assilea).

Nel 2016, il valore di scambio stimato per i tre settori ammonta complessivamente a 15,6 miliardi di euro, +15,3% rispetto all'anno precedente.
L'incremento rinsalda la ripresa del 2015. Nel 2016, anche il leasing ha proseguito la sua crescita, accelerando rispetto al 2015, con una crescita del +16%.
Il volume di finanziamenti ha superato i 20 miliardi di euro e oltre 480mila nuovi contratti stipulati.

Uffici
Il mercato degli uffici presenta una crescita del 12,3% rispetto al 2015, si tratta di un'inversione di tendenza dopo anni di continue riduzioni.
Nel Nord Ovest gli incrementi maggiori (17,5%). Decisamente positivi sono anche gli andamenti del Nord Est, +14,7% e del Sud, +13%, mentre più timida è la crescita al Centro, +5%.
La Lombardia detiene la maggiore quota di mercato, infatti, da sola, rappresenta il 28,4% degli scambi nazionali e qui le compravendite crescono quasi del 20%.

Ottimi risultati anche in Liguria, dove il rialzo delle compravendite di uffici supera il 40%, in Basilicata (+79,4%) e Molise (+28,9%), anche se in queste ultime due regioni la quota di mercato è ben al di sotto di un punto percentuale.
Le altre regioni, con una quota di mercato superiore al 10%, Veneto ed Emilia Romagna, con 1.157 ntn e 1.013 ntn rispettivamente, crescono anch'esse con rialzi decisi, +12,9% e +17,1%.
Valle d'Aosta, Umbria e Sicilia sono le uniche tre regioni dove il numero di compravendite di uffici arretra rispetto al 2015.

Nel 2016, l'intensità del mercato degli uffici misurata dall'imi recupera 0,17 punti percentuali raggiungendo l'1,51%.
Sempre la Lombardia, con un valore prossimo al 2%, è la regione dove l'imi raggiunge il massimo e dunque il mercato degli uffici risulta essere il più dinamico.
Presentano una certa vivacità anche le regioni Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Veneto, con valori dell'imi che superano l'1,5%.

I volumi di compravendita degli uffici risultano maggiormente concentrati nei comuni capoluogo rispetto ai comuni minori, nonostante in questi ultimi si sia registrata una crescita superiore (+14,6% contro +10,3% dei capoluoghi).
I prezzi degli uffici diminuiscono in tutte le regioni.
A livello nazionale, nel 2016, la quotazione media degli uffici è 1.404 €/m2, in diminuzione del -3,6% rispetto al 2015.
Nel 2016, il Lazio è la regione con la quotazione media più elevata, con 2.125 €/m2 anche se in calo del 6,1% rispetto al 2015.

Riduzioni delle quotazioni medie anche in Piemonte, -6,2%, in Emilia Romagna e Marche, con cali oltre il 5%.
La Liguria, con una quotazione media di circa 2.000 €/m2, è la regione con la più contenuta diminuzione delle quotazioni (-0,4%).
In Valle d'Aosta, con un calo vicino al 5%, la quotazione media degli uffici scende sotto i 1.900 €/m2.
In Toscana la quotazione media è pari a 1.600 €/m2, -3,1% rispetto al 2015; Lombardia e Campania mostrano quotazioni intorno ai 1.500 €/m2 in diminuzione del 2%.
Considerando i soli comuni capoluogo di provincia, nel 2016, la quotazione media di riferimento nazionale è quasi 2.000 €/m2, con un calo del 4% rispetto al 2015.

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