Viola il canone della buona fede il creditore che non risponde alle sollecitazioni del datore del pegno e non si attiva per la liquidazione del bene
Pubblicato il 20/05/19 00:00 [Doc.6255]
di Redazione IL CASO.it


Viola l'obbligo di buona fede oggettiva nell'esecuzione del contratto e di conservazione della cosa ricevuta in pegno ex art. 2790 cod. civ., il creditore garantito che, a fronte di un rischio oggettivo e sensibile di deterioramento del bene in garanzia, non si attiva per procedere all'eventuale liquidazione del medesimo; del pari, è da ritenere contrario al canone di buona fede il comportamento del creditore garantito che non dia tempestivo e motivato riscontro alle sollecitazioni di liquidazione provenienti dal datore del pegno, che paventi il rischio concreto di deterioramento del bene in garanzia.


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