Partecipazione alla vendita fallimentare dell'agente sotto copertura
Pubblicato il 11/11/19 00:00 [Doc.6805]
di Redazione IL CASO.it
Il delitto di turbata libertà degli incanti è configurabile in ogni situazione in cui vi sia una procedura di gara, anche quindi nell'ambito di una procedura per la vendita all'asta di beni ricompresi nel fallimento.
Circa il rilievo della partecipazione alla vicenda criminosa del militare della GdF quale agente sotto copertura, il quale s'era limitato a manifestare l'intenzione di partecipare all'asta proponendosi come potenziale offerente ed entrando in interlocuzione con gli imputati, che ne pretendevano la desistenza, si avverte da parte della giurisprudenza di legittimità che non è configurabile il reato impossibile, in presenza dell'attività di agenti "infiltrati" o "provocatori", quando l'azione criminosa non derivi, esclusivamente, dagli spunti e dalle sollecitazioni istigatrici di questi, ma costituisca invece (come nel caso di specie) l'effetto di autonomi stimoli ed elementi condizionanti. L'inidoneità della condotta, infatti, va valutata oggettivamente con giudizio ex ante, nel suo valore assoluto e non di relazione con la simultanea azione dell' "infiltrato".
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