Protesi mammarie, l'assicurazione della responsabilità civile stipulata dal produttore poteva essere validamente limitata alle donne sottoposte a un intervento chirurgico in Francia
Pubblicato il 11/02/20 08:35 [Doc.7193]
di Redazione IL CASO.it


Corte di giustizia dell'Unione europea
COMUNICATO STAMPA n. 13/20
Lussemburgo, 6 febbraio 2020

Conclusioni dell'avvocato generale nella causa C-581/18
RB / TÜV Rheinland LGA Products e Allianz IARD

Avvocato generale Bobek: l'assicurazione della responsabilità civile stipulata dalla PIP, produttore di protesi mammarie, poteva essere validamente limitata alle donne sottoposte a un intervento chirurgico in Francia

Il diritto dell'Unione, allo stato attuale, non osta alla limitazione al territorio francese dell'assicurazione della responsabilità civile per l'uso di dispositivi medici Nel 2006, a una paziente tedesca sono state impiantate, in Germania, protesi mammarie difettose prodotte dalla Poly Implant Prothèse SA (in prosieguo: la «PIP»), un'impresa francese attualmente insolvente. Anziché con silicone medico, le protesi erano riempite con silicone industriale non autorizzato. La paziente chiede il risarcimento, dinanzi ai giudici tedeschi, alla compagnia di assicurazione francese Allianz IARD, con la quale la PIP aveva stipulato un'assicurazione della responsabilità civile, che in Francia è obbligatoria. Tuttavia, il contratto di assicurazione contiene una clausola territoriale che limita la copertura ai soli danni causati in Francia 1. Pertanto, le protesi della PIP esportate in un altro Stato membro e ivi utilizzate non sono coperte dal contratto di assicurazione.

Segue nell'allegato.


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