Studio sulle risposte economiche dell'Europa all'emergenza epidemiologica
Pubblicato il 24/04/20 00:00 [Doc.7509]
di Fondazione Nazionale dei Commercialisti


INFORMATIVA PERIODICA DEL CONSIGLIO E DELLA FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI: STUDIO SULLE RISPOSTE ECONOMICHE DELL'EUROPA ALL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA


Sotto i riflettori la riunione di oggi dei capi di Stato e di Governo UE che porterà alla nascita dello European recovery fund, lo strumento che dovrà finanziare prima la ricostruzione e successivamente il rilancio delle economie europee provate dalla pandemia di Covid-19


Roma 23 aprile 2020

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato la informativa periodica "Attività Internazionale", un approfondimento sulle misure economiche attuate in ambito europeo ed internazionale per contrastare l'emergenza epidemiologica. Sotto i riflettori la riunione di oggi dei capi di Stato e di Governo UE che porterà alla nascita dello European recovery fund, lo strumento che dovrà finanziare prima la ricostruzione e successivamente il rilancio delle economie europee provate dalla pandemia di Covid-19.


Intanto il Parlamento europeo nella riunione di venerdì scorso ha raggiunto un compromesso sugli interventi da adottare per superare lo choc economico, approvando una risoluzione non vincolante sulla mutualizzazione dei debiti pubblici. Sostanzialmente semaforo verde per recovery bond garantiti dal budget UE, e stop ai corona bond, con l'invito agli Stati ad utilizzare il MES. Nella stessa seduta, il Parlamento si è espresso a favore della rapida attuazione di una serie di proposte della Commissione per rispondere allo shock economico provocato dalla pandemia.


Tra gli altri temi approfonditi dall'informativa, l'adozione da parte del Consiglio di un regolamento che istituisce una "tassonomia", a livello dell'UE, inteso a fornire alle imprese e agli investitori un linguaggio comune per individuare le attività economiche considerate ecosostenibili. La classificazione consentirà agli investitori di riorientare gli investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili e sarà determinante per consentire all'UE di diventare climaticamente neutra entro il 2050 e raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 dall'accordo di Parigi. Fra tali obiettivi rientra la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra per la quale la Commissione stima che l'UE debba colmare un divario di investimenti pari a circa 180 miliardi di euro l'anno. Il regolamento deve ora essere adottato dal Parlamento europeo in seconda lettura prima che possa essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale ed entrare in vigore.


Il documento si conclude con un focus sull'OCSE che ha aggiornato il documento di valutazione dell'impatto iniziale delle misure di contenimento Covid-19 sull'attività economica e fornito indicazioni sul ruolo delle politiche fiscali per rafforzare fiducia e resilienza.

INFO: Ufficio Stampa FNC - Sabino Cirulli
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