Come limitare i danni per la violazione dei dati di 36 milioni di utenti Facebook italiani
Pubblicato il 09/04/21 08:39 [Doc.8940]
di Redazione IL CASO.it


Intervento di Guido Scorza su "MilanoFinanza"

I dati di 533 milioni di utenti Facebook, quasi 36 milioni dei quali italiani, sono da qualche giorno disponibili più o meno ovunque online. Sarebbero (il condizionale è d'obbligo in attesa di conferme o smentite) stati sottratti al più popolare social network al mondo, stando a quanto riferito dalla stessa Facebook, presumibilmente tra il 2017e il 2018 attraverso una falla dei propri sistemi prontamente chiusa. Sin qui, tuttavia, la circolazione delle informazioni in questione (nome utente, identificativo univoco di ogni utente su Facebook, numero di telefono, indirizzo mail, genere, luogo in cui si vive e tanto altro) era rimasta limitata a rotte poco battute dai naviganti del web. Ora, però, la questione è diversa perché i dati in questione di personaggi politicamente esposti così come di decine di milioni di utenti qualsiasi sono lì in un database alla deriva nel web, a pochi click di distanza da chiunque di noi.
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