Il lampo di Tolkien - Ovvero di che cosa resta e cosa no nella letteratura
Pubblicato il 07/05/21 23:00 [Doc.9057]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Mi è capitato di recente di leggere l'inizio di un romanzo italiano contemporaneo in cui il personaggio principale, per rilassarsi, decide di ascoltare qualcosa con il suo impianto stereo. La frase è qualcosa del genere: «Marco accese il suo vecchio amplificatore Pioneer e le sue casse Opera e mise su Liege & Lief dei Fairport Convention (1969)...» eccetera. Ho cambiato i marchi commerciali e l'album, ma per il resto lo stile è quello, data di pubblicazione tra parentesi inclusa.

Da lettore, c'è qualcosa che mi è suonato istintivamente fuori posto, se non francamente brutto e sgraziato, a leggere una frase del genere. Ho provato a capire perché.
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