Beatificazione Livatino, la Guardasigilli: "Autentico modello di giustizia"
Pubblicato il 12/05/21 00:00 [Doc.9109]
di Redazione IL CASO.it


di Loredana Caponio

"L'indipendenza del giudice è nella credibilità che riesce a conquistare nel travaglio delle sue decisioni e in ogni momento della sua attività". Nel giorno della beatificazione di Rosario Livatino, la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, richiama le parole del magistrato, ucciso ad Agrigento il 21 settembre 1990 e invita ad "alzare lo sguardo verso un autentico modello di operatore di giustizia".

"La testimonianza del primo magistrato italiano proclamato beato ci è offerta dalla sua vita spesa per la causa della giustizia, prima ancora che dal suo supremo sacrificio. Per lui, 'rendere giustizia' - aggiunge la Guardasigilli - determinava un modo d'essere, oltre che uno stile nell'esercizio delle sue funzioni. L'uno e l'altro scevri da "ogni vanità e soprattutto da ogni superbia" - come amava ripetere. E qui - conclude la Ministra Cartabia - si radica la sua autorevolezza salda, autentica, credibile.

La cerimonia, che si è tenuta ieri presso la cattedrale di Agrigento, ha visto la partecipazione del Cardinale Montenegro, dei cappellani delle carceri siciliane e dell' ispettore dei cappellani, Don Raffaele Grimaldi, che ha sottolineato come: "In questo tempo di crisi planetaria, l'esempio di Livatino, uomo di giustizia e di fede, è una riflessione che invita a non negoziare compromessi, ma a difendere l'onestà e a promuovere la giustizia in tutti gli ambiti".


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