Il libro degli animali scomparsi. Una recensione
Pubblicato il 25/06/21 23:00 [Doc.9306]
di Giovanni Zagni, direttore dei progetti di fact-checking PagellaPolitica e Facta.


Mi piacerebbe un giorno scrivere qualcosa sui libri che abbiamo irrimediabilmente perduto, un'idea che mi venne quando, preparando l'esame di letteratura latina all'università, mi imbattei in un poeta di nome Cneo Nevio di cui, nonostante fosse considerato uno dei più grandi del suo tempo e avesse scritto decine e decine di opere teatrali, non ci è rimasto nulla, fuori da qualche verso citato da altri autori.

Quei testi perduti sono ancora più affascinanti dato che la loro esistenza ci è nota da quanto ne dissero altri, che li ritennero evidentemente degni di essere ricordati: sono insomma known unknowns, cose che sappiamo di non sapere. Senz'altro ci saranno tanti poetastri e scrittorucoli che abbiamo perduto senza che essi lasciassero nessuna traccia, ma in quel caso siamo davanti a unknown unknowns, ovvero cose che non sappiamo neppure di non sapere, e dunque le loro sono opere che a tutti gli effetti non esistono.
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